La Gnaga

[Stampa raffigurante la Gnaga]Era una forma di travestimento molto semplice da farsi e quindi molto usata dai veneziani: era uso dei giovani Veneziani vestirsi da donne imitandone il modo di fare ma involgarendone il linguaggio.

I testi del tempo ci fanno notare che i giovani che si travestivano da gnaga lo facevano molte volte per coprire la loro omosessualità: risulta più volte nei testi da noi consultati che i giovani si vestivano da gnaga e giravano per la piazza, per le osterie, feste da ballo, praticando anche spesso la sodomia, vizietto per il quale venivano tenuti d’occhio soprattutto i Turchi.

Era usanza, nei modi di dire veneziani, usare l’espressione "ti ga na vose da gnaga" per indicare un tono di voce stridulo.

Il 4 maggio 1740, in occasione di una Regata svoltasi in onore di Federico, Principe Elettore di Sassonia, si ricorda un episodio con protagonista una gnaga che da una barca cominciò a prendesi gioco dei Turchi che erano affacciati alle finestre del loro fondaco: questi, irritati, iniziarono a reagire prima a parole poi, vista l’insistenza della gnaga, scoperchiando il tetto e lapidando la gnaga con i "coppi" (tegole).

Spesso le gnaghe facevano finta di essere delle balie e per questo si facevano accompagnare a volte da bambini ed altre volte da altri uomini vestiti da "tati" e "tate" (bimbo e bimba).